Con l’anno accademico 2022-2023 a Trento sarà attivato dall’Università di Verona, in collaborazione con l’Ateneo di Trento, il corso di laurea in assistenza sanitaria.

Una notizia che il Consiglio direttivo AsNAS di Trento, presieduto da Valeria Gorga, accoglie con estrema soddisfazione: "partecipiamo con i soci alla lieta ed attesa notizia dell’apertura del Corso di Laurea in Assistenza Sanitaria in Trentino. Il piano formativo è molto innovativo, e fornisce gli strumenti per l’interpretazione dei nuovi bisogni di salute della comunità, connessi anche alla sostenibilità ambientale, ed è aperto a esperienze internazionali."

Per l’assessore provinciale alla salute Stefania Segnana l’apertura del corso di laurea è una novità positiva per il Trentino: «L’Amministrazione provinciale mette al primo posto la salute, consapevole della necessità di tutelare e qualificare anche le risorse umane. La formazione è dunque un perno fondamentale per questo obiettivo. Il rafforzamento del Polo universitario delle professioni sanitarie è un elemento strategico, di crescita, per tutto il Trentino. Una risorsa nel percorso per la tutela del benessere della comunità, anche attraverso le figure professionali che assumono un ruolo chiave nel campo della prevenzione e della promozione della salute, nei servizi presenti sul territorio e vicino ai cittadini».

L’assistente sanitario è una figura strategica nel garantire azioni, sempre più autonome, di promozione della salute e di stili di vita sani nelle varie fasce di età, di prevenzione nel mondo giovanile, nelle scuole e nell’invecchiamento in salute. Un ruolo che, anche nella recente pandemia, si è mostrato essere essenziale per la sorveglianza sanitaria attiva e nella campagna vaccinale, oltre alle funzioni epidemiologiche e di formazione e comunicazione del rischio.

L’istituzione di questa nuova laurea triennale risponde all’esigenza di formare figure professionali – come quella dell’assistente sanitario – necessarie a mantenere e sviluppare le azioni di prevenzione nella comunità e a coprire le nuove esigenze dettate dall’aumento dell’attività di promozione della salute, delle campagne vaccinali per la popolazione e dell’attività di prevenzione e di analisi epidemiologica delle malattie infettive oltre allo sviluppo integrato di politiche di prevenzione primaria e secondaria delle patologie cronico degenerative.