Vaccini: gestire l’esitazione vaccinale sulla base delle prove di efficacia e, contemporaneamente, programmare e investire nella cultura della prevenzione.

“Le scelte per la salute dei cittadini siano prese secondo i principi della prevenzione basata sulle prove di efficacia”. Questa la richiesta degli assistenti sanitari, il cui profilo attribuisce il compito di tutela dei diritti dei cittadini con particolare riferimento alla promozione della salute.

La prevenzione è stata relegata agli angoli del sistema salute, ma confidiamo in un nuovo interesse nei suoi confronti, a favore di un paradigma salutogenico, che investa sempre più sulla prevenzione delle patologie piuttosto che sulla loro cura, anche valorizzando i professionisti della prevenzione, tra i quali gli Assistenti sanitari, una delle professioni sanitarie afferenti al cosiddetto maxi-Ordine, che nel solco della loro storia professionale mettono a disposizione le loro competenze in campo di prevenzione, educazione e promozione della salute.

È certamente possibile fare di più e meglio, dando forza al setting riguardante la pratica vaccinale, in un contesto adeguato, e con livelli di qualità omogenei nelle varie realtà territoriali, dal punto di vista non solo organizzativo, ma anche epidemiologico, di sorveglianza, di rete con enti e scuola, di promozione della salute, attivando processi duraturi nel tempo che studiano situazioni particolari su cui continuare a lavorare.

Gli Assistenti sanitari sono impegnati quotidianamente nell’attività vaccinale e nella presa in carico delle famiglie, dei gruppi e delle collettività, per potenziare e per sostenere le scelte di salute attraverso un attento lavoro di rete, multidisciplinare, organizzato e capace di aprire porte difficilmente penetrabili e reso possibile da strumenti e tecniche propri della professione.

Auspichiamo che la conflittualità oggi predominante in tema di vaccinazioni possa lasciare il passo ad una attenta riflessione sul valore delle risorse scientifiche, tecnologiche e professionali in campo, certamente insufficienti, ma senza dubbio formate per attivare nella popolazione le scelte di salute secondo i principi della sanità pubblica.

12/08/2018