Oggi la prima riunione d’insediamento della Consulta permanente delle professioni sanitarie istituita con un Decreto del Ministero della Salute dello scorso 7 gennaio.
Con il Ministro Speranza, che ha presieduto l'incontro odierno, sono stati affrontati i temi prioritari sui quali la Consulta dovrà lavorare. Tra gli argomenti discussi, la necessità di “una nuova modalità di programmazione della spesa, che superi il modello ancora vigente dei silos e dei tetti chiusi”. Si è parlato poi della “grande questione del territorio - ha fatto sapere Speranza - che è il luogo dove assumere la questione delle cronicità e che è figlia dell'inversione della piramide demografica”. E ancora: “Abbiamo ragionato insieme e a lungo sulla grande sfida della sanità digitale, per provare a portare il Servizio sanitario nazionale verso il futuro”. L'altro grande tema, connesso alla sanità digitale, riguarda la formazione degli operatori.

Ricordiamo che la Consulta nasce come“Un organismo operativo e propositivo che faciliti il dialogo tra le professioni, avvicini le stesse ai decisori istituzionali e collabori al miglioramento della qualità dell’assistenza dei cittadini”. La Consulta, negli auspici, dovrebbe essere luogo e strumento di consultazione prevalente dove, oltre a lanciare e discutere proposte per migliorare la sanità, possano trovare composizione i diversi punti di vista tra i principali protagonisti del sistema sanitario italiano. A presiederla è il Ministro della Salute (o un suo delegato), mentre a comporla sono i presidenti delle federazioni professionali dei medici (Fnomceo), veterinari (Fnovi), farmacisti (Fofi), infermieri (Fnopoi), ostetriche (Fnopo), tecnici sanitari radiologia, professioni sanitarie tecniche e riabilitazione e prevenzione (Tsrm Pstrp), biologi (Onb), chimici e Fisici (Fncf), psicologi (Cnop) e assistenti sociali (Cnoas).

La Consulta "interagisce con le istituzioni nel rispetto di ciascun codice deontologico e nelle materie di rispettiva competenza. In particolare: 

  1. opera nell’ottica dell’integrazione e dell’interdipendenza dei diversi profili e delle peculiari competenze professionali che concorrono all’organizzazione dei servizi assistenziali da garantire ai cittadini in maniera uniforme e omogenea sul territorio nazionale; 
  2. collabora con le Istituzioni al fine della corretta applicazione delle norme di legge e regolamenti vigenti, nel rispetto di tutti i profili professionali; 
  3. propone studi e ricerche concernenti l’attività delle diverse categorie professionali senza sovrapposizione tra le stesse; 
  4. formula proposte in materia di formazione dei professionisti sanitari, in relazione alle rispettive competenze e funzioni”.