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“Together” è un progetto che promuove un'alimentazione sana per le donne in gravidanza o che allattano. Si tratta di un'iniziativa di natura sperimentale destinata ad accertare la fattibilità e l'utilità di un intervento. Esso è destinato a provare diversi approcci, sviluppare strategie basate su prove per affrontare un problema, individuare le buone pratiche e fornire una guida politica a beneficio di eventuali future iniziative in materia di alimentazione e attività fisica.
Questa iniziativa europea promuove diete sane e l'attività fisica regolare, prima, durante e dopo la gravidanza. Si rivolge alle mamme e a coloro che lo stanno diventando, con una particolare attenzione a quelle svantaggiate. Le donne hanno collaborato con medici, esperti e ONG per progettare e testare la migliore comunicazione e i migliori approcci educativi per diverse impostazioni. Le buone idee saranno identificate e replicate in altre città e Regioni europee.
Hanno partecipato al progetto donne (in gravidanza e allattamento) di Praga (Repubblica Ceca), Manchester (Regno Unito), Murcia (Spagna), Varna (Bulgaria), Odense e Kolding (Danimarca).
Il progetto è iniziato valutando la base scientifica sull’apporto nutrizionale e le abitudini delle donne in gravidanza e allattamento e gli effetti di una dieta sana sulla madre e sul bambino. Sono state identificate quattro aree prioritarie di intervento:

  • Promozione di stili di vita più sani tra le donne in gravidanza e in allattamento, con un focus su una dieta equilibrata e una regolare attività fisica;
  • Aiutare a gestire l'aumento di peso correlato alla gravidanza;
  • Sensibilizzare l'opinione pubblica sui benefici dell'allattamento esclusivo per almeno sei mesi;
  • Far capire l’importanza di farsi consigliare dai professionisti della salute

Tutte le 531 donne sono state intervistate all’inizio del progetto, quando la maggior parte di loro erano ancora in stato di gravidanza, rendendo possibile verificare se e come l'intervento abbia cambiato il loro stile di vita. Il progetto ha stimolato più della metà delle donne a mangiare più pasti cucinati in casa (58%), a bere più acqua (64%) e mangiare più frutta e verdura (53%), (il 50% ha, inoltre, evitato bevande energetiche). Al termine del progetto, le donne hanno dichiarato di sentirsi più informate circa uno stile di vita sano e anche coloro che erano già ben informate, hanno confermato che “Togheter” le ha motivate maggiormente.
Il 5 ottobre 2016 le mamme e gli organizzatori hanno celebrato la fine ufficiale di questo progetto. Il loro duro lavoro nel corso degli ultimi due anni ha portato a stili di vita più sani per molti partecipanti in tutta Europa. Begoña Merino, capo della promozione della salute nel Ministero spagnolo della Sanità, gli affari sociali e l'uguaglianza, ha riconosciuto la rilevanza della metodologia “Together” nella strategia sanitaria nazionale corrente.
Ha dichiarato, inoltre, che il suo Ministero ha intenzione di diffondere l'approccio “Together” a livello nazionale come una buona pratica nella promozione della salute e nella prevenzione delle malattie.
Infine ha concluso affermando che “le donne sono diventate più consapevoli del fatto che ciò che è sano per loro, lo è anche per i propri figli”.

Per maggiori informazioni:

Il Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale 2017-2019 (PNPV) è stato approvato dalla Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano nella seduta del 19 gennaio 2017. Il Piano, ora, è in attesa di essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Ecco le priorità del PNPV:

  1. Mantenere lo stato polio-free
  2. Raggiungere lo stato morbillo-free e rosolia-free
  3. Garantire l’offerta attiva e gratuita delle vaccinazioni nelle fasce d’età e popolazioni a rischio indicate, anche attraverso forme di revisione e di miglioramento dell’efficienza dell’approvvigionamento e della logistica del sistema vaccinale aventi come obiettivo il raggiungimento e il mantenimento delle coperture descritte più oltre
  4. Aumentare l’adesione consapevole alle vaccinazioni nella popolazione generale, anche attraverso la conduzione di campagne di vaccinazione per il consolidamento della copertura vaccinale
  5. Contrastare le disuguaglianze, promuovendo interventi vaccinali nei gruppi di popolazioni marginalizzati o particolarmente vulnerabili
  6. Completare l’informatizzazione delle anagrafi vaccinali, interoperabili a livello regionale e nazionale, tra di loro e con altre basi di dati (malattie infettive, eventi avversi, residente/assistiti)
  7. Migliorare la sorveglianza delle malattie prevenibili con vaccinazione
  8. Promuovere, nella popolazione generale e nei professionisti sanitari, una cultura delle vaccinazioni coerente con i principi guida del presente Piano, descritti come “10 punti per il futuro delle vaccinazioni in Italia”
  9. Sostenere, a tutti i livelli, il senso di responsabilità degli operatori sanitari, dipendenti e convenzionati con il SSN, e la piena adesione alle finalità di tutela della salute collettiva, che si realizzano attraverso i programmi vaccinali, prevedendo adeguati interventi sanzionatori qualora sia identificato un comportamento di inadempienza
  10. Attivare un percorso di revisione e standardizzazione dei criteri per l’individuazione del nesso di causalità ai fini del riconoscimento dell’indennizzo, ai sensi della legge 210/1992, per i danneggiati da vaccinazione, coinvolgendo le altre istituzioni competenti (Ministero della Difesa)
  11. Favorire, attraverso una collaborazione tra le Istituzioni Nazionali e le Società Scientifiche, la ricerca e l’informazione scientifica indipendente sui vaccini.Nel Piano vengono, inoltre, declinati una serie di obiettivi specifici, inclusi quelli di copertura vaccinale per tutte le vaccinazioni in Calendario.

Il nuovo Piano, oltre alle vecchie vaccinazioni (contro difterite, tetano, polio, epatite B, Hib, pertosse, pneumococco, morbillo, parotite, rosolia, meningococco C nei nuovi nati, HPV nelle ragazze undicenni e influenza nei soggetti di età ≥65 anni) introduce le vaccinazioni anti-meningococco B, anti-rotavirus e antivaricella nei nuovi nati, estende la vaccinazione anti-HPV ai maschi undicenni, introduce la vaccinazione antimeningococcica tetravalente ACWY135 e il richiamo anti-polio con IPV negli adolescenti; prevede le vaccinazioni anti-pneumococco e anti-Zoster nei sessantacinquenni.

Tutti i vaccini contenuti nel nuovo Calendario del PNPV sono stati inseriti nel DPCM di definizione dei nuovi LEA, in attesa di registrazione presso la Corte dei conti e di pubblicazione in Gazzetta ufficiale.

Il Piano riconosce la specificità della nostra categoria nel processo vaccinale; infatti, nella descrizione delle attività, delle modalità operative e delle responsabilità, il documento esplicita l’assistente sanitario quale esempio di responsabile per diverse attività che possono, invece, essere svolte dall’infermiere o infermiere pediatrico "specificatamente incaricati", solo in assenza dell’assistente sanitario.
Leggiamo il nuovo Piano in una prospettiva di rilancio, a partire dalla conferma del ruolo “elettivo” degli assistenti sanitari in questo settore, poiché figura con spazi di autonomia e formazione appropriata per il raggiungimento degli obiettivi dichiarati.
Auspichiamo che sia dato valore all’impegno da sempre profuso dalla nostra professione per mantenere la pratica vaccinale all’interno di un setting personalizzato di qualità, capace di ascolto, motivazione ed educazione alla salute, anche al fine di aumentare, con consapevolezza da parte dei cittadini, le coperture vaccinali.

Il 17 gennaio di vent'anni fa, l'allora Ministro alla Sanità Rosy Bindi firmava il decreto ministeriale n. 69/1997 "Regolamento concernente l'individuazione della figura e del relativo profilo professionale dell'assistente sanitario".

Vogliamo ricordare questo importante traguardo della nostra categoria attraverso le parole contenute nella Relazione che il Dirigente Generale dell'Ufficio delle Professioni Sanitarie, degli Ordini e Collegi Professionali (Dipartimento delle Professioni Sanitarie, Risorse Umane e Tecnologiche in Sanità e Assistenza Sanitaria di Competenza Statale) del Ministero della Sanità predispose per il Ministro Bindi:

E' stato pubblicato sul notiziario dell’Iss volume 29 numero 10 il "Rapporto annuale sulla legionellosi in Italia nel 2015".
Nel rapporto sono analizzati i dati relativi ai casi di legionellosi diagnosticati e notificati al Registro Nazionale della Legionellosi nel 2015. Complessivamente, sono pervenute all’Istituto Superiore di Sanità 1.569 schede di sorveglianza relative ad altrettanti casi di legionellosi; di questi, 1.548 sono casi confermati e 21 sono casi probabili.
L’incidenza è risultata pari a 25,8 casi per milione di abitanti con un gradiente Nord-Sud con valori pari a 38,9 casi per milione al Nord, 25,9 per milione al Centro e 8,5 per milione al Sud.
Il 21,2% dei soggetti riferisce un’esposizione a rischio nei  10  giorni  precedenti  l’inizio  dei  sintomi.
Dei 1.569 casi notificati, infatti, 82 (5,3%) erano stati ricoverati in  ospedale o in  clinica, 200  casi (12,7%) avevano  pernottato almeno una notte in luoghi diversi dall’abitazione abituale (alberghi, campeggi, navi, abitazioni private), 38 casi (2,4%) erano residenti in comunità chiuse, 12 casi (0,8%) avevano altri fattori di rischio.
Il test dell’antigene urinario si conferma lo strumento diagnostico più utilizzato (95,7%).
Nel 100% dei casi l’agente responsabile della patologia è stato Legionella pneumophila.
La letalità registrata per i casi comunitari e nosocomiali è pari rispettivamente al 9,5% e 44,2%.

L’Agenzia italiana del Farmaco, il Ministero della Salute e l’Istituto Superiore di Sanità hanno realizzato, per tutti i cittadini, un breve documento di domande e risposte sulla meningite e sulle vaccinazioni disponibili e necessarie.

Scarica il vadmecum per leggere le risposte ai dieci quesiti formulati:

  1. C’è oggi un’emergenza meningite?
  2. Quali batteri causano la meningite?
  3. Quali sono le fasce più a rischio di contrarre l’infezione causata dai diversi tipi di meningococco?
  4. Quali sono i vaccini a disposizione contro la meningite e, esattamente, contro quali ceppi?
  5. Sono obbligatori o raccomandati?
  6. Quali sono gratuiti e quali a carico del cittadino?
  7. Quanto dura l’effetto della protezione vaccinale?
  8. Qual è il valore del richiamo vaccinale?
  9. Negli adolescenti va fatta la vaccinazione? E se è stata fatta a un anno di età va fatto un richiamo?
  10. Per gli adulti che nell’infanzia non sono stati vaccinati contro il meningococco è consigliata la vaccinazione?