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In una nota congiunta del 21 novembre scorso in tema di "Proposte per contrastare la carenza di personale sanitario e sociosanitario - emergenza covid-19- Documento della Conferenza delle Regioni e delle Province Autonome" il 21 novembre scorso, ANDPROSAN (Associazione Sindacale rappresentante la Dirigenza delle Professioni Sanitarie – associata COSMED) e SIDMI (Società Italiana per la Direzione e il Management delle Professioni Infermieristiche) affermavano che "l’attuale profilo professionale dell’Assistente Sanitario non consente flessibilità di utilizzo e le attività previste riguardano gli interventi finalizzati alla tutela della salute delle persone (indagini epidemiologiche, educazione alla salute, prevenzione, etc.), sovrapponibili alle aree di intervento e responsabilità di altre figure professionali (es. Infermiere ed Infermiere Pediatrico) e non prevede attività assistenziali sulle persone, pertanto con un “limite” di utilizzo non utile al sistema.…”.

La giornata dedicata agli Assistenti sanitari è il 21 novembre, data nella quale ricorre l’approvazione della Carta di Ottawa per la promozione della salute, avvenuta al termine della prima Conferenza Internazionale per la Promozione della Salute tenutasi a Ottawa dal 17 al 21 novembre 1986.

Carissime Colleghe, carissimi Colleghi,

il mio pensiero e quello di tutto il Consiglio Direttivo Nazionale di AsNAS è rivolto a tutti gli Assistenti Sanitari che, nella battaglia che oggi ci affligge e nel prodigarsi per la nostra popolazione, sono malati o non ci sono più. Alle loro famiglie va il nostro abbraccio fraterno.

AL 22 MARZO L’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ RIPORTA 4.824 PROFESSIONISTI SANITARI POSITIVI AL CORONAVIRUS, PARI AL 9% DEL TOTALE DEI CASI CONFERMATI. LA FONDAZIONE GIMBE CHIEDE DI ESTENDERE L’ESECUZIONE DEI TAMPONI A TUTTI I PROFESSIONISTI E OPERATORI SANITARI E INVITA L’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ A MODIFICARE E INTEGRARE LE LINEE GUIDA NAZIONALI PER GARANTIRE LA MASSIMA PROTEZIONE DI CHI È IMPEGNATO IN PRIMA LINEA CONTRO L’EMERGENZA CORONAVIRUS.

Secondo i dati diffusi dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS), in Italia dall’inizio dell’epidemia sono 4.824 i professionisti sanitari che hanno contratto un’infezione da coronavirus, pari al 9% del totale delle persone contagiate, una percentuale più che doppia rispetto a quella della coorte cinese dello studio pubblicato su JAMA (3,8%). Peraltro, a giudicare dalle innumerevoli narrative e dalla mancata esecuzione dei tamponi a tutti i professionisti e gli operatori sanitari, il numero ufficiale fornito dall’ISS è ampiamente sottostimato.