Prima il Mozambico, poi la Turchia, poi di nuovo il Mozambico e adesso l’Angola. Tutti quelli che tornano si dicono affetti da una nostalgia inguaribile, che chiamano «mal d’Africa». Ma ogni volta che si parte le ragioni della scelta sono uniche. E a chiederlo a lei, perché proprio e ancora l’Africa, la risposta arriva senza esitazioni: «Perché ho sempre avuto un pallino per quel continente. Al punto che ho scelto di studiare quello che ho studiato per potermi rendere utile lì».
A parlare è Luisa Gatta, 29enne di Acquafredda (BS), di professione assistente sanitaria, che oggi è salita su un aereo in direzione Luanda, Angola. Con un master in Medicina tropicale e salute in tasca, Luisa ha deciso di unirsi all’équipe di Medici con l’Africa Cuamm, la prima Ong in campo sanitario riconosciuta in Italia, per partecipare a un progetto pilota contro la tubercolosi.
Nella provincia di Bergamo, è attivo dal 2003 un gruppo di lavoro, costituito da personale sanitario (medici del lavoro e assistenti sanitari) del Servizio Prevenzione Sicurezza Ambienti di Lavoro (Spsal) dell’Agenzia di tutela della salute e della unità struttura complessa (Usc) di Medicina del lavoro dell’Azienda socio sanitaria territoriale «Papa Giovanni XXIII» di Bergamo e con la partecipazione di un medico legale dell’Inail, impegnato nella ricerca attiva dei tumori professionali (in particolare per quanto riguarda i mesoteliomi maligni e i tumori naso sinusali).
Massimo Emanuelli e Diego Catania dell'Ordine TSRM e PSTRP di Milano-Como-Lecco-Lodi-Monza Brianza-Sondrio, nell'ambito dell'iniziativa "Viaggio nelle professioni sanitarie" intervistano Giuliana Bodini, presidente di AsNAS Sez. Lombardia.
Guarda il video dell'intervista:
Il Decreto Legge 7 giugno 2017, n. 73 "Disposizioni urgenti in materia di prevenzione vaccinale" in Lombardia interesserà, secondo i dati ISTAT, 1.594.087 famiglie di ragazzi da 0 a 16 anni.
La nuova normativa, come è noto, impatterà i Servizi con le seguenti problematiche:
La SItI, UNPISI, SNOP e AsNAS hanno espresso, tramite una nota inviata il 20 giugno all’Assessore al Welfare Regione Lombardia, Dott. Giulio Gallera, al Direttore Generale Welfare Regione Lombardia, Dott. Giovanni Daverio, alla Dirigente Unità Organizzativa Prevenzione Regione Lombardia, Dott.ssa Maria Gramegna, forte preoccupazione per l’impatto che l’atto normativo produrrà sul sistema sanitario in assenza di una tempestiva ed adeguata programmazione di interventi ed azioni a sostegno dei servizi vaccinali.
Scarica la lettera da questa pagina.
Dopo la sottoscrizione del documento intersocietario che avevamo presentato qui, AsNAS Lombardia, insieme a SItI, SNOP e Unpisi, è stata convocata il 15 marzo 2017 in Commissione III "Sanità e Politiche Sociali" nell'ambito delle audizioni in merito alla PDA n. 51 “Piano regionale di Prevenzione 2014 – 2018”.
A rappresentare l'associazione lombarda degli assistenti sanitari, sono intervenute la presidente Giuliana Bodini e la consigliera Patrizia Bettinelli.
L'occasione è stata sfruttata appieno per portare all'attenzione dei consiglieri regionali i temi core della professione e le criticità attuali nei servizi dedicati alla prevenzione: le attività di promozione della salute secondo un approccio olistico, le vaccinazioni, la promozione della salute nel setting scolastico e per le famiglie, il rapporto con le Università per la formazione di base, la ricerca, l'invecchiamento della popolazione professionale, la mancanza di turn over, la necessità di personale specificatamente dedicato e formato per la prevenzione sanitaria.
Di seguito l'intervento di Bodini.
"La professione di assistente sanitario è una professione antica per l'area della prevenzione, diciamo che ha un tratto tipicamente lombardo, Regione Lombardia ne ha usufruito sempre molto e noi riteniamo che alla posizione di Regione Lombardia, che è stata a livello internazionale ai primi posti per l'area della salute delle persone e per la prevenzione, abbia contribuito fortemente anche la nostra professione. Purtroppo, però, devo segnalare che negli ultimi tempi è in una condizione di oggettiva difficoltà. La nostra formazione, insieme a quella dei tecnici della prevenzione, con il passaggio all'Università è stata bloccata per alcuni anni. La nostra popolazione professionale sta invecchiando e molti colleghi sono in uscita senza che ci sia un'opportuna valutazione e attenzione al turnover e quindi al reintegro dei nostri colleghi e della nostra professione.
© 2024 AsNAS