L’abbiamo chiesto alla nostra collega Fabiana Salerno che ha fatto della professione una “missione” social.
Ecco la sua intervista per AsNAS!
Fabiana Salerno nasce nel 1991 a Lanciano (CH), ma all’età di circa 8 anni si trasferisce a Brescia con la sua famiglia, dove ha messo radici. Dopo aver frequentato il liceo scientifico ed aver terminato il suo percorso universitario, nel novembre del 2013, si laurea a pieni voti in assistenza sanitaria all'Università degli Studi di Brescia con una tesi dal titolo “Donazione di organi e tessuti: risultati di un progetto di educazione rivolto alla popolazione scolastica.” Dopo la laurea svolge per alcuni mesi un tirocinio volontario presso gli Spedali Civili della sua città nel servizio di Coordinamento prelievo organi e tessuti. Successivamente per alcuni mesi lavora presso uno studio privato che si occupa di medicina del lavoro e sicurezza e nel frattempo collabora anche con un consultorio. Non sentendosi pienamente soddisfatta delle esperienze lavorative, che non rispecchiano esattamente le sue aspettative, decide di partecipare ai concorsi pubblici di diverse città del nord Italia con esiti soddisfacenti: lavora ad Udine per un anno e mezzo dove si è occupata di malattie infettive e vaccinazioni e qualche mese nel Centro Vaccinale di Padova. Attualmente, da più di un anno, lavora a Bergamo dove si occupa di screening e nel frattempo frequenta il master in management e coordinamento delle professioni sanitarie.
Ciao Fabiana, abbiamo trovato il tuo profilo Instagram assistentesanitario_fabiana super curioso e interessante! Ci piacerebbe sapere quando e come è nata l'idea di questa pagina. Ti sei ispirata a qualcuno? Quel è il suo scopo?
L’idea della pagina Instagram è nata assolutamente per caso. Ho iniziato a seguire professionisti di altri settori che mi hanno colpito per il modo che hanno di gestire i post, le foto che pubblicano, i contenuti che scrivono e come li comunicano. Ad esempio per quanto riguarda l’argomento vaccinazioni seguo moltissimo Roberta Villa che su Instagram ne parla parecchio e sicuramente può essere fonte di ispirazione e di apprendimento.
Mi sono convinta ad aprirla quando ho pensato che in un momento di grande disinformazione scientifica, dove c’è parecchia confusione per quanto riguarda la veridicità della fonti, la figura dell’assistente sanitario aveva il dovere di occuparsi di prevenzione, stili di vita ed informazione anche sui social. Mi sembrava una cosa abbastanza innovativa dato che non c’era nessun collega che lo facesse in queste modalità.
Sono del parere che chiunque potrebbe gestire una pagina social, ma che solo in pochi lo sappiano fare davvero: per me la cosa più importante è comunicare messaggi di salute in modo semplice, ma con rigore scientifico, in modo che il messaggio sia il più fruibile possibile e le persone siano informate correttamente.
Come sta procedendo? Le interazioni con i tuoi follower sono soddisfacenti?
Direi che procede fin troppo bene! Qualcuno mi ha “notato” e così ho iniziato anche a scrivere degli articoli per alcuni blog. Ricevo sempre messaggi positivi soprattutto dai colleghi che mi seguono e questo mi fa molto piacere perché significa che quello che scrivo è stimolante e soprattutto viene compreso facilmente da tutti, anche da chi non è “esperto” del settore.
Quanto è impegnativo aggiornare la tua pagina? Occupa una parte importante delle tue giornate?
Se una cosa la si vuole far bene è chiaro che richiede un certo impegno. Ogni volta che scelgo di pubblicare un contenuto prima mi informo, leggo, cerco sui libri e poi scrivo. È molto importante che gli argomenti vengano espressi in modo chiaro, semplice ma soprattutto che siano scientificamente corretti. Sono sincera, con il lavoro e altre attività che svolgo non ho sempre tempo, ogni giorno, da dedicare alla pagina, tuttavia cerco sempre di pubblicare almeno un paio di contenuti a settimana. Poi ovviamente dipende dai periodi. Ancor più impegnativo è scrivere un articolo per il blog. Ovviamente più si pubblica, più interazioni si hanno e più diventa un secondo lavoro!
Quali sono i tuoi punti di forza e, diametralmente, le aree di miglioramento per quanto riguarda il tuo modo di essere social?
Punti di forza non saprei, forse bisognerebbe chiederlo ai miei followers! Comunque credo che chi mi segue apprezzi i miei contenuti perché capisce che sono frutto di studio e di tantissima passione per la professione. Una cosa di cui vado davvero fiera è quando ricevo messaggi dai futuri colleghi (attuali studenti in assistenza sanitaria) che vengono motivati a continuare il percorso di studi vedendo quello che faccio. Credo fermamente che la figura dell’assistente sanitario possa sfruttare questo canale per fare divulgazione scientifica. In più è un’attività che comporta un continuo aggiornarsi visto che comunicare agli altri significa anzitutto conoscere bene, in prima persona, l’argomento di cui stiamo parlando.
Per quanto riguarda le aree di miglioramento, sicuramente dovrei dedicare più tempo a questa attività per far crescere maggiormente la pagina e raggiungere un bacino di utenza sempre più vasto.
Cosa ne pensi invece della pagina Instagram di AsNAS (@asnasofficial)? Hai consigli da darci?
Sono contenta che un’associazione riconosciuta a livello nazionale finalmente riesca a dare risalto alla nostra professione anche su Instagram. Ormai i social sono diventati l’ordine del giorno e la nostra Associazione deve assolutamente sfruttare questo canale per far conoscere la nostra figura e ciò che facciamo.
Spesso le persone mi scrivono e mi dicono che prima di vedere il mio profilo non sapevano nemmeno dell’esistenza della figura dell’assistente sanitario ma che la trovano molto interessante. L’unico consiglio che mi sento di dare è di sfruttare al massimo questi canali perché potrebbero dare grande slancio e rilievo alla nostra figura professionale e contribuire ad una sua crescita futura.
Nel 1919 nasceva la nostra professione. Rivolgi un augurio agli assistenti sanitari per il centenario della professione.
L’augurio che posso fare a tutti gli assistenti sanitari (attuali e futuri) è di non smettere mai di credere in quello che fanno. Non bisogna mai farsi demoralizzare da tutti coloro che non sanno chi è l’assistente sanitario e che non credono nella nostra figura. Se vogliamo che qualcosa cambi, se vogliamo che alla nostra professionalità venga data l’importanza che merita, dobbiamo essere noi i primi a crederci e a lavorare per questo risultato sicuramente con studio, fatica e impegno.
Grazie a @clernik per l'ntervista.
Non solo abile calciatrice ma anche convinta assistente sanitaria.
Buongiorno Elisa, abbiamo letto diversi articoli sulla tua carriera sportiva, ma prima di tutto volevamo chiederti se potevi sintetizzarcela, dagli esordi fino ad oggi, in modo da fissare i momenti più importanti.
Buongiorno a tutti i colleghi e ai futuri assistenti sanitari e grazie per avermi contattata. Sin dai primi anni di vita son stata appassionata e ammaliata dal gioco del calcio. Quasi per scherzo all’età di 8 anni ho iniziato a giocare nella squadra vicino a casa, sono stata la prima ragazza della provincia di Brescia ad essere tesserata per una squadra di maschi. La passione cresceva ogni anno sempre di più, quindi, all’età di 14 anni, ho iniziato a giocare in una squadra femminile in serie C, per poi successivamente arrivare a giocare in provincia di Bergamo nell’Almennese. Con questa squadra mi son tolta le prime vere soddisfazioni calcistiche riuscendo in pochi anni nella scalata dalla serie C alla serie A (dal 2000 al 2008). Gli anni successivi, per quasi 10 anni, mi sono trasferita nella squadra della mia città militando un anno in serie A2 e i successivi in serie A; Proprio in questi anni ho coronato il mio sogno: vincere lo Scudetto e altri trofei italiani (2 Coppe Italia e una Supercoppa) oltre al fatto di aver partecipato alla Uefa Champions League. Dopo aver momentaneamente appeso le scarpe al chiodo (non potevo conciliare gli allenamenti pomeridiani con il lavoro), per due anni sono stata Team Manager sempre con il Brescia Calcio femminile in vista della preparazione alla Champions League. Nel 2017-2018 ho intrapreso una nuova avventura con la 3 Team Brescia calcio, squadra giovane e con progetti di crescita. Il primo anno ho svolto il doppio ruolo di giocatrice in serie D (abbiamo vinto il campionato e orgogliosamente posso vantarmi di aver vinto tutti i campionati femminili dalla serie D alla A) e di allenatrice delle esordienti della stessa società. Quest’anno mi dedico al solo ruolo di allenatrice.
Come previsto dal nostro Statuto e dal Regolamento delle attribuzioni degli Organi delle Sezioni, i consigli direttivi delle sezioni AsNAS sono in fermento per l'organizzazione delle Assemblee dei Soci che avranno luogo nei prossimi mesi.
Cos'è un'Assemblea dei Soci?
L'Assemblea è il massimo Organo rappresentativo e permanente della generalità dei soci a livello sezionale.
Dalle sale di registrazione ai libri, dai palchi ai tirocini per coniugare la vita da rapper e quella da assistente sanitario.
Qualche giorno fa abbiamo conosciuto su Instagram, Jacopo Ciulla, un ragazzo che si è laureato in Assistenza sanitaria all’Università degli Studi d’Annunzio di Chieti.
Jacopo, classe 1994, non è solo un assistente sanitario ma anche un rapper, conosciuto maggiormente nelle zone del Teatino con lo pseudonimo “CJ66100” (66100 è il CAP della sua città). La cosa ci ha incuriosito, per questo abbiamo deciso di intervistarlo e farci raccontare come è riuscito a conciliare i due mondi.
Il 23 febbraio prossimo a Roma, tutte le professioni sanitarie, riunite in un Consiglio nazionale congiunto, produrranno una Mozione a sostegno del Servizio Sanitario Nazionale da consegnare a Governo, Regioni e Parlamento per fare sentire la loro voce nella gestione della Sanità.
Arriveranno dall’assemblea nazionale di Roma del 23 febbraio - la prima dalla nascita dell’assistenza sanitaria pubblica - paletti e proposte che tutti i professionisti della salute costruiranno, anche con un confronto diretto con le istituzioni, per la gestione di personale e servizi. Obiettivo: garantire universalità e uguaglianza al Servizio sanitario nazionale.
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